Dal 7 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021 il Museo di Roma in Trastevere ospita Sulle tracce del crimine. Viaggio nel giallo e nero Rai. La mostra. Una grande mostra di Rai Teche che, attraverso immagini dell’archivio Rai, ripercorre la storia di un genere, il giallo e noir investigativo, che parla a tutte le generazioni e comincia con i grandi sceneggiati per arrivare allo streaming video delle più avvincenti serie crime di oggi.
Con il patrocinio del MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la mostra è promossa e coprodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e da Rai Teche e fa parte di Romarama, il programma culturale di Roma Capitale. L’esposizione nasce da un’idea di Stefano Nespolesi ed è curata da Maria Pia Ammirati e Peppino Ortoleva. E’ realizzata in collaborazione con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e INA, Institut National de l’Audiovisuel. Progetto grafico a cura di Rai Direzione Creativa. Progetto scenografico a cura di Carlo Canè. Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura.
Dopo la tappa capitolina la mostra Sulle tracce del crimine sarà ospitata a gennaio presso gli spazi espositivi di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, realizzata in collaborazione con le Civiche Raccolte Storiche – Comune di Milano / Cultura.
L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC card.
L’esposizione è aperta al pubblico nel rispetto delle linee guida formulate dal Comitato Tecnico Scientifico per contenere la diffusione del Covid-19 consentendo, al contempo, lo svolgimento di una normale visita museale.
La mostra multimediale Sulle tracce del crimie consta di 200 fotografie, in B&N e a colori, tratte da circa 80 programmi televisivi, di 5 installazioni video e alcune postazioni sonore e sarà organizzata secondo un percorso tematico – cronologico.
Lungo sette decenni il pubblico si è appassionato agli enigmi che venivano via via risolti dagli investigatori degli sceneggiati e delle serie RAI: a volte ispirati a figure letterarie, come Maigret, o l’Ingravallo di Gadda, o il commissario Montalbano, altre volte frutto di un’invenzione originale, a cominciare dal tenente Sheridan. Al giallo classico si sono affiancati nuovi sotto-generi, le storie gotiche come le atmosfere ambigue del noir. Il bianco e nero ha lasciato il posto al colore e sono emersi nel tempo nuovi stili, ma ancora oggi molti dei polizieschi più antichi appaiono di straordinaria qualità.
Per giungere ai grandi commissari come Montalbano e Schiavone, due irregolari delle questure televisive, la Rai è partita da lontano. Con gli indimenticabili sceneggiati degli anni ’50 che hanno fondato e fatto crescere il genere giallo e introdotto il noir, attraverso commissari, poliziotti, marescialli e questurini diventati famosi. Già nel 1954 la Rai infatti manda in onda Il processo di Mary Dugan adattamento televisivo da un giallo dell’americano Bayard Veiller. Ancora, la domenica sera l’Italia si fermava estasiata ad ascoltare le melanconiche note di Luigi Tenco che introducevano quel gigante di Gino Cervi, il Maigret preferito dallo stesso Simenon E poi il ghigno ferale di Ubaldo Lay-il tenente Sheridan che inaugura l’hard-boiled all’italiana; e Lauretta Masiero-Laura Storm, il gigionesco Tino Buazzelli-Nero Wolfe fino a Gigi Proietti, il maresciallo Rocca, Luca Zingaretti-il commissario Montalbano, ormai eroe di fama internazionale e il più recente Marco Giallini il vicequestore Rocco Schiavone.
Una carrellata di immagini e personaggi che ripercorre la vicenda dello stesso genere giallo in Tv il cui riscontro ha reso a suo tempo necessaria l’invenzione di nuove formule, soprattutto nel settore degli originali, cioè delle opere scritte apposta per il video.
Così emergono autori quali Biagio Proietti, autore di Ho incontrato un’ombra e di Dov’è Anna? ed ancora il duo D’Agata-Bollini, autori de Il segno del comando che ha turbato le notti di molti italiani. Tra adattamenti, “teleromanzi” e poi con la fiction la Rai, sin dagli esordi, ha inteso coniugare cultura popolare e narrazione televisiva di altissima qualità: i risultati in termini di successo e di ascolti stanno a testimoniarlo ancora oggi.
L’allestimento grafico sarà caratterizzato da pannelli artistico-informativi che racconteranno lo “spirito del tempo” attraverso l’esposizione di schede storico-critiche e curiosità sui singoli programmi, riproduzioni tratte dal Radiocorriere, articoli di quotidiani e riviste dell’epoca.
In mostra, a corredo di immagini, filmati e contributi cinematografici, sono esposti anche curiosità e memorabilia, reperti storici ed elementi scenografici realizzati ad hoc, per far rivivere i grandi fasti dei generi giallo e noir, mentre una stanza sarà interamente dedicata alla visione delle sigle televisive dei programmi più popolari.